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Pacchetto Omnibus: cosa cambia

Bilancio di sostenibilità: dall'Europa la proposta di nuove regole. Cosa può cambiare per le aziende?

Il 26 febbraio scorso la Commissione europea ha introdotto l'Omnibus Simplification Package, una proposta volta a semplificare la rendicontazione sulla sostenibilità aziendale, mantenendo al contempo gli obiettivi di sostenibilità dell'UE. Il pacchetto introduce emendamenti ad una serie di recenti normative europee con l’obiettivo di semplificare i requisiti e ridurre gli oneri amministrativi soprattutto per le aziende che devono conformarsi a più direttive sovrapposte. Il Pacchetto Omnibus è al momento solo una proposta legislativa che dovrà essere approvata da parte del Parlamento e del Consiglio europei, per poi essere recepita da parte degli Stati membri. Vediamo cosa sappiamo fino ad ora.

Pacchetto Omnibus: cosa cambia?

Il pacchetto Omnibus ha come obiettivo la semplificazione dei requisiti e la riduzione degli oneri amministrativi in relazione alle recenti normative soprapposte, ciascuna con obiettivi distinti ma interconnessi, come: la Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD), il Regolamento sulla tassonomia dell'UE, la Direttiva sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale (CSDDD).

Ecco una panoramica delle principali modifiche proposte rispetto alla CSRD introdotte come proposta dall'Omnibus:

  • Aumento della soglia di obbligo a 1.000 dipendenti: aumentare la soglia di dipendenti per la rendicontazione obbligatoria sulla sostenibilità da 250 a 1.000 dipendenti. In base alla nuova soglia, solo le aziende con almeno 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro o stato patrimoniale superiore a 25 milioni di euro sarebbero soggette a obblighi di rendicontazione.
  • Date di rendicontazione posticipate: per le aziende dell'ondata 2 (grandi aziende) e dell'ondata 3 (PMI) si posticipa di 2 anni l'inizio della rendicontazione sulla sostenibilità, dal 1° gennaio 2028 anziché dal 1° gennaio 2026.
  • Revisione degli standard: la proposta suggerisce una revisione della prima serie di standard europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS).
  • Standard di rendicontazione volontaria: la proposta suggerisce che la Commissione adotti atti delegati per fornire standard di rendicontazione sulla sostenibilità per le aziende che non rientrano nell'ambito di applicazione della CSRD, offrendo loro la possibilità di rendicontare su base volontaria.
  • Segnalazione della catena del valore: le aziende non saranno tenute a ottenere informazioni da altre aziende nella loro catena del valore con meno di 1.000 dipendenti se queste redigono un report in forma volontaria.

Rispetto alla CSDDD i principali cambiamenti proposti da pacchetto Omnibus vertono sulla semplificazione del concetto di stakeholder, sulla riduzione dell’ambito della due diligence ai fornitori diretti (di livello 1) e su una proroga per l'emanazione delle linee guida da seguire per l’attività di due diligence.

Per quanto concerne la Tassonomia UE la proposta del pacchetto Omnibus suggerisce di consentire alle grandi aziende (con fatturato annuo inferiore a 450 milioni di euro) di segnalare volontariamente i propri progressi verso gli obiettivi di sostenibilità, riconoscendo i propri sforzi per allinearsi alla tassonomia, propone di semplificare i modelli di reporting e di esentare dagli obblighi di rendicontazione le aziende con meno di 1.000 dipendenti o quelle con un fatturato annuo inferiore a 450 milioni di euro.


Pacchetto Omnibus: cosa fare?

Il pacchetto Omnibus è certamente una grande novità che potenzialmente cambierà gli scenari collegati alla rendicontazione di sostenibilità a livello europeo. Tuttavia, è bene considerare che, al momento, si tratta al momento solo di una proposta della Commissione europea che dovrà passare dal Parlamento e dal Consiglio europei dove potrà subire ulteriori modifiche. Una volta completato questo iter dovrà essere approvata dagli Stati membri.

Allo stato attuale resta in vigore il Decreto Legislativo 6 settembre 2024 n.125 che ha recepito la cosiddetta direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) - Direttiva (UE) 14.12.2022 n. 2464 (G.U. UE 16.12.2022 n. L 322). È assai probabile, però, che entro la fine dell'anno i cambiamenti proposti dal pacchetto Omnibus siano, al meno in parte, recepiti. Molte aziende si trovano quindi nella mancanza di una bussola chiara su come procedere rispetto alla rendicontazione di sostenibilità e tanti nostri clienti ci stanno chiedendo consiglio su come procedere. La risposta a questa domanda è ovviamente complessa e non può essere uguale per tutti.

A seguire alcuni elementi che consigliamo di tenere in considerazione:

  • Valutare se l'azienda raggiunge (o quanto meno si avvicina) a 1000 dipendenti: il numero di dipendenti infatti è assai probabile che diventi una condizione sine qua non per essere in obbligo di rendicontazione;
  • Valutare se lo stato patrimoniale si avvicina ai 25 milioni di euro e/o il fatturato a 50 milioni di euro: questi due elementi, associati al numero dei dipendenti, potranno essere la nuova asticella per l'obbligo di rendicontazione;
  • Valutare cosa fa il mercato; i principali concorrenti stanno intraprendendo un percorso di rendicontazione? I principali clienti ti stanno chiedendo dati sulla sostenibilità? Se la risposta è sì è altamente consigliabile intraprendere il percorso di rendicontazione di sostenibilità per non perdere opportunità di mercato e vantaggio competitivo.

In generale, soprattutto se il percorso di rendicontazione è già stato impostato o avviato, consigliamo di mantenerlo, eventualmente apportando alcuni cambiamenti di semplificazione da valutare insieme ai consulenti. Certamente il ruolo dei professionisti, in questo senso, è fondamentale perché il quadro è complesso e sarà necessario tenere monitorati gli aggiornamenti tecnici e legislativi che si prevedono nei prossimi mesi. L'opzione di mantenimento "restando alla finestra" può garantire una tutela sufficiente, in attesa che le normative forniscano elementi più chiari.


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Giulia Baccolini: g.baccolini@lalumaca.org - tel. 328.3533825

24 marzo 2025

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