Prevenzione e messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico. Ascolta il podcast con l’intervista a Erasmo D’Angelis, Segretario dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale
L’Italia è da sempre un Paese ad elevato rischio idrogeologico, che è ora ulteriormente fortemente accentuato dai cambiamenti climatici. Nel nostro Paese oltre il 90% dei comuni è a rischio frane o alluvioni e il 12% del territorio è a rischio idrogeologico. Un pericolo che incombe su oltre 6 milioni di italiani, come ci spiega Erasmo D’Angelis, Segretario dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, ex responsabile del programma del Governo Italia Sicura.
I danni economici provocati da alluvioni e frane, eventi estremi intensificati dal riscaldamento globale, sono pari ad oltre 3,5 milardi di euro ogni anno. Eventi estremi che, oltre a causare di vittime e a portare con sé pesanti ripercussioni sulla quotidianità delle comunità coinvolte, hanno anche cospicui impatti anche a livello economico.
Purtroppo, questo stato di dissesto si intreccia con la quasi scomparsa delle manutenzioni, con abusi del suolo, con la scarsa percezione della dimensione dei pericoli e anche con la scarsa conoscenza dei fenomeni, che viene moltiplicata da errori fatali, primo fra tutti la caparbietà con la quale il territorio più fragile e anche densamente abitato, è stato spremuto come se vivessimo in un'Italia virtuale e priva di rischi incombenti.
Ma dai rischi ci si può difendere. l’Italia è un Paese forte, moderno ed è assolutamente in grado di recuperare il tempo perduto per mettersi in sicurezza, se saprà recuperare la capacità di progettare e di seguire opere complesse lunghe anche 15-20 anni per la messa in sicurezza del Paese.
Ora anche le risorse non mancano, grazie al Recovery found e al Piano di resistenza e resilienza, che mette in campo 11 miliardi per oltre 10mila opere da realizzare per difenderci da alluvioni e frane in aree fragilissime dove l’urbanizzazione, illegale ma anche legale, ha aumentato i pericoli e i costi umani ed economici degli eventi. Le regole fondamentali per gestire al meglio le risorse assegnate devono essere quelle della prevenzione strutturale, di una buona pianificazione urbanistica e della fine del consumo di suolo, per evitare di dover più continuare a pagare ogni anno costi carissimi all’incuria del territorio, in termini di vite umane, distruzioni, e danni.
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27 settembre 2021
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