Auto: cosa ci aspetta? Una riflessione sull'uso dell'auto privata di domani, tra ambiente e sostenibilità. Ascolta il podcast
L'Europa ha detto stop a diesel e benzina. Dal 2035 non potranno più circolare auto e furgoni con motori endotermici. Che futuro devono aspettarsi gli automobilisti? Una mobilità sempre più sicura e sostenibile, dal punto di vista ambientale ed economico. Ne abbiamo parlato con Enrico Pagliari, direttore Automotive di ACI Progei.
L’impegno contro i cambiamenti climatici passa anche attraverso la riconversione del parco macchine verso la produzione di autoveicoli sempre meno impattanti e carbon free. Nel 2035 scatterà il divieto di vendere auto con motori termici, se non alimentati con carburanti sintetici, cioè in grado di garantire la neutralità climatica. L’iniziale propensione verso veicoli esclusivamente elettrici viene quindi estesa anche ai biocarburanti.
Su questi temi incontriamo Enrico Pagliari, direttore Automotive di ACI Progei con cui riflettiamo sul futuro dell’auto nel nostro Paese.
Il futuro non è più soltanto rivolto ai veicoli elettrici, i cui vantaggi sono indiscutibili: non emettono gas di scarico dannosi per l'ambiente, hanno un'efficienza energetica molto più elevata rispetto ai motori a combustione interna, presentano costi di esercizio inferiori in quanto l'elettricità è generalmente meno costosa della benzina o del diesel, e richiedono meno manutenzione rispetto ai veicoli a benzina.
In generale, i veicoli elettrici rappresentano un'importante evoluzione nel settore automobilistico, ma ci sono ancora diverse sfide da superare per renderli una scelta praticabile e conveniente per il pubblico. I veicoli elettrici attualmente hanno un'autonomia limitata rispetto ai veicoli a combustione interna e i viaggi lunghi richiedono maggiori tempi di percorrenza. Ancora carenti nel nostro Paese sono le infrastrutture di ricarica. Sono inoltre generalmente più costosi dei veicoli a combustione interna a causa dei costi elevati delle batterie, molto più grandi di quelle dei motori termici e che a fine ciclo saranno tutte da smaltire.
Una possibile soluzione potrebbe essere quella di ricorrere ai cosiddetti biocarburanti, che non emettono gas serra, in quanto sono prodotti da fonti rinnovabili, come le colture di piante ad alto rendimento, che assorbono anidride carbonica durante la crescita. Ciò significa che i biocarburanti possono contribuire a ridurre le emissioni di gas serra rispetto ai carburanti tradizionali.
Essendo prodotti da fonti rinnovabili, l'uso di biocarburanti può ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e contribuire a garantire la sicurezza energetica.
Alcuni biocarburanti, come l'etanolo di mais, hanno un'efficienza energetica simile alla benzina, il che significa che possono essere utilizzati nei veicoli esistenti senza dover apportare modifiche sostanziali.
Anche l'uso di biocarburanti può quindi contribuire a promuovere la sostenibilità ambientale e la diversificazione delle fonti di energia.
11 maggio 2023
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