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Intervista a Gianfranco Bologna sul legame fra uomo e natura

Un viaggio attraverso le ere per comprendere la correlazione fra le nostre esistenze e il mondo naturale. Ascolta il podcast

La vita del genere umano è strettamente connessa con l'ambiente. Eppure a volte tendiamo a considerare gli uomini come separati dalla natura, a causa di uno stile di pensiero antropocentrico che ha caratterizzato storicamente soprattutto il mondo occidentale. Pare che gli esseri umani si siano dimenticati di essere parte essi stessi della biodiversità. Che fare?

Ne abbiamo parlato con Gianfranco Bologna, Presidente onorario della Comunità scientifica di WWF Italia e autore del volume "Noi siamo natura. Un nuovo modo di stare al mondo" (Edizioni Ambiente 2022).

Realizzare un mondo “solo umano” è folle, perché “noi siamo natura”, e dipendiamo da essa. Soprattutto noi abitanti dei paesi più ricchi del pianeta ci siamo dimenticati della nostra stretta correlazione con la natura. Attraverso il volume "Noi siamo natura", Gianfranco Bologna, tra i maggiori esponenti della cultura dello sviluppo sostenibile in Italia, ci invita a scoprire - o a riscoprire - come il nostro corpo contenga gli stessi elementi chimici formatisi dall’esplosione delle prime stelle e comuni a tutti gli esseri viventi. Riunisce le conoscenze più aggiornate di astrofisica e cosmologia, geologia e climatologia, genetica ed ecologia, sociologia ed economia, e ne evidenzia le relazioni, indispensabili per rapportarci in modo equilibrato con la natura. Ci fa comprendere anche le connessioni che animano il pianeta, superando gli steccati tra discipline e orientando in modo corretto le azioni che possono garantire una vera sostenibilità.

Gianfranco Bologna ci riporta là dove tutto è cominciato, al Big Bang e, in una lunga e appassionata cavalcata, ricca di aneddoti, spunti e citazioni, ci conduce dai primi organismi unicellulari ai nostri primi antenati diretti, arrivando fino all’uomo contemporaneo che, negli ultimissimi secoli, sta provocando cambiamenti così significativi che, paradossalmente, possono persino mettere in crisi la sua stessa sopravvivenza.

Proprio per sottolineare il ruolo pervasivo e trasformante dovuto alla nostra specie, la storia geologica della Terra viene ora contraddistinta da una nuova epoca, che viene definita Antropocene.

Ad oggi abbiamo modificato almeno il 75% degli ambienti naturali delle terre emerse e, andando avanti così, si ritiene che nel 2050 la modifica riguarderà il 90% delle terre emerse, registriamo inoltre impatti antropici cumulativi significativi per almeno il 66% degli oceani e si stima che almeno un milione di specie sia in pericolo di estinzione. Per non parlare delle modifiche al sistema climatico, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti

Stiamo sfruttando risorse oltre le capacità rigenerative degli ecosistemi e stiamo producendo rifiuti, scarti e inquinamento, in quantità tali che superano le capacità ricettive degli ecosistemi. È evidente che andare avanti così non si può.

Occorre quindi intervenire cambiando paradigma di sviluppo, sino ad oggi caratterizzato da una continua crescita materiale, quantitativa e illimitata in un mondo dai chiari limiti biogeofisici, facendo nostri i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Solo mediante la sostenibilità delle nostre azioni potremo modificare il modello economico dominante della crescita continua, che si è dimostrata in totale rotta di collisione con i sistemi naturali del pianeta e con quell’equità e giustizia sociale necessarie a rispettare le esigenze di base per la dignità di ogni vita umana sul pianeta.

Per maggiori informazioni:

Noi siamo natura. Un nuovo modo di stare al mondo

14 giugno 2023

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