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Intervista a Elena Dogliotti su alimentazione sostenibile

Alimentazione: esiste una dieta globale ideale, salutare e amica del Pianeta? Ascolta il podcast

Nutrirsi in maniera sana, bilanciata e sostenibile è fondamentale per salvaguardare la nostra salute e quella del Pianeta. Un’alimentazione sana ed equilibrata, infatti, è ottimale non soltanto per la nostra salute, ma ci consente anche di ridurre sensibilmente il nostro impatto sull’ambiente. Ne abbiamo parlato con Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi.

La produzione di cibo è l’attività umana che contribuisce di più alle emissioni di gas ad effetto serra (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%).

Conoscere l’impatto ambientale del cibo di cui ci nutriamo rappresenta un primo step verso un’alimentazione più sostenibile. Non tutti i cibi, infatti, hanno lo stesso impatto sull’ambiente. Per esempio, la produzione di 1 kg di carne di manzo comporta l'emissione di 25.8 kg di CO2, che equivale a guidare un’auto per ben 211 km. L'impatto della frutta è invece di circa 0.4 kg di CO2 per kg, pari a percorrere in auto 3.3 km.

Sono tutti dati di cui dovremmo tener conto per poter fare scelte alimentari consapevoli, massimizzando la qualità nutrizionale dell’alimento e riducendo al minimo gli sprechi. Attraverso le nostre scelte alimentari quotidiane possiamo quindi tutti insieme fare davvero la differenza. Per noi e per l’ambiente.

Con una popolazione mondiale che raggiungerà i 10 miliardi entro il 2050, fare in modo che tutti nel mondo si alimentino adeguatamente e allo stesso tempo salvaguardare il Pianeta è una doppia sfida. Non si può immaginare il futuro del Pianeta senza immaginare quale sarà il rapporto che legherà l'umanità alla produzione e al consumo di cibo.

La maggior parte della popolazione mondiale potrebbe permettersi di mangiare meglio (ma non lo fa), tuttavia la povertà rimane una barriera cruciale. In certe aree, una quota di fonti alimentari animali (compresi gli insetti) potrebbe fare la differenza per elevare la qualità nutrizionale dei pasti, mentre nei Paesi sviluppati, dove la carne ha un importante significato culturale e tradizionale, potrebbe avere senso in futuro ricorrere alla cosiddetta “carne sintetica” che già da diversi anni è in sperimentazione. Si tratta, in sintesi, di carne prodotta in vitro grazie a tecniche di «agricoltura cellulare», che permettono di far crescere e moltiplicare cellule prelevate da un animale vivo. Si può così evitare di allevare e uccidere un numero elevato di animali, riducendo le risorse impiegate e le emissioni prodotte rispetto agli allevamenti intensivi.

Per maggiori informazioni:

Fondazione Umberto Veronesi

15 febbraio 2023

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