Come rendere i parchi e i giardini urbani belli, sostenibili e curativi? Intervista all'agronomo Alessandro Grazia della coop. sociale Onyvà
I cambiamenti climatici paiono inarrestabili e anche il mondo del verde urbano non può non tenerne conto. Il Giardino della vita è un nuovo modo di progettazione del verde sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e della salute, per rendere le nostre città più belle e più sicure.
Come spiega Alessandro Grazia, agronomo della coop. sociale Onyvà di Modena il progetto punta su una selezione di piante più forti, più sane e più resistenti, che dimostrano di possedere maggiori capacità di adattamento ai lunghi periodi di siccità e alle mutate condizioni ambientali in genere. E che consentano anche di risparmiare sui consumi idrici, grazie al minore fabbisogno di acqua che caratterizza queste specie.
Nel Giardino della vita trovano spazio 45 piante che respirano e che, negli spazi condivisi, pubblici e condominiali, favoriscono l’incontro e la socializzazione al fine di generare valori di comunità. Ci sono 9 piante che curano, quali il goji, il guomi, la schisandra e il melograno, che rappresentano una fonte alimentare di grande valore per la salute, la bellezza ed il benessere del corpo, e 19 specie di piante che nutrono e che comprendono molte varietà da frutto resistenti alla malattie e antiche quali il banano di montagna, il fico e il biricoccolo. Con gusti e proprietà nutrizionali superiori alle varietà in commercio, consentono di raccogliere frutta fresca per lunghi periodi di tempo indirizzandoci verso stili di vita e sane abitudini alimentari.
Tutte specie che garantiscono un ottimo effetto ornamentale, elevata resistenza alle malattie e alle condizioni di stress che si ritrovano in città. Immaginare
di ritrovarsi in parchi e giardini dove la vita risplende, con alberi rigogliosi e prati verdi anche nei periodi di tempo più estremi significa migliorare non solo la qualità dell’ambiente urbano, ma anche la percezione di benessere di chi lo abita, riducendo anche i livelli di microcriminalità e disagio sociale.
Per informazioni:
10 maggio 2018
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