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Italia Sicura: un’idea da acquisire

In un'intervista a tutto tondo il Capo dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli racconta la sua idea di Protezione Civile, il suo rapporto con il volontariato, le differenze rispetto al passato

Una nuova idea di Protezione Civile, attenta non solo alle emergenze ma anche alla prevenzione dei rischi, alla comunicazione diretta con i cittadini e all’educazione alla sicurezza nelle scuole.

Ne è convinto Franco Gabrielli, responsabile del Dipartimento della Protezione civile nazionale (dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) dove lavorano circa 650 persone, pronte ogni giorno ad attivarsi in ogni zona del Paese per aiutare la popolazione colpita dalle più svariate calamità naturali.

La Protezione Civile, spiega Gabrielli, non è un’amministrazione a se stante ma un vero e proprio sistema, una funzione che coinvolge tante amministrazioni, a cominciare dai Sindaci, che sono chiamati a individuare i rischi di tipo idraulico, idrogeologico, ambientale e sismico nel proprio territorio e a costruire il proprio Piano di Emergenza.


intervista a Franco Gabrielli, Capo dipartimento della Protezione Civile.

Considerando che non ci sono i 40 miliardi di euro necessari, secondo le stime del Ministero dell’Ambiente, per sistemare il territorio per il rischio idrogeologico-idraulico e che l’Ordine degli ingegneri ha stimato in 93 miliardi di euro la cifra necessaria per la messa in sicurezza da un punto di vista sismico dei comuni indicati nelle prime due zone (in tutto sono 4) di classificazione sismico (circa 3.200 comuni su oltre 8.000),  i rischi non possono essere eliminabili. L’unica soluzione per non contare altri morti dopo la Sardegna, Genova e la Liguria è di costituire un patto sociale tra cittadini ed istituzioni ed adottare una maggiore cautela da parte di tutti.

In un paese di consumatori di sicurezza e poco di operatori di sicurezza, perché tutti aspettiamo che gli altri facciano, occorre quindi rimboccarsi le maniche ed entrare nell’ottica che ogni cittadino è “protezione civile” e può attivarsi e collaborare.

La grande sfida è di far crescere tutti, una scommessa da perseguire instancabilmente, ogni giorno. Per far questo un ruolo importante è quello dell’educazione delle persone, della creazione di una rete di conoscenza a partire dai banchi di scuola, per formare cittadini attenti e responsabili.

Per informazioni:
http://www.protezionecivile.gov.it/

10 febbraio 2015

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