Intervista a Domenico Gaudioso, capo del Servizio Clima e Atmosfera dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sullo stato di salute dell’aria che respiriamo
Ridurre del 40% l’inquinamento atmosferico entro il 2030: questo il nuovo, ambizioso obiettivo che si è data l’Unione Europea, inaugurando una nuova stagione di lotta ai mutamenti climatici dopo il superamento del protocollo di Kyoto.
E l’Italia? Come ci conferma Domenico Glorioso, responsabile delle attività relative ai cambiamenti climatici e alla qualità dell’aria dell’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, anche il nostro Paese si sta progressivamente impegnando per ridurre le emissioni inquinanti, aiutato in questo dall’inedita combinazione di crisi economica ed aumento dell’efficienza energetica in molti settori.
Obiettivo comune è quello di ridurre non solo gli inquinanti più noti, come l’anidride carbonica, ma anche le particelle finissime, quelle più insidiose per il nostro sistema respiratorio, provocate soprattutto dai motori diesel. Lo scandalo della Volkswagen sull’alterazione delle centraline dei motori a gasolio ha messo in evidenza l’importanza di rendere sempre più attenti e rigorosi i controlli sui mezzi inquinanti.
Si può fare ancora molto per la salute ambientale, soprattutto nei trasporti e nella mobilità, vista l’estrema diffusione del trasporto su gomma e l’elevato ricorso ai trasporti privati negli spostamenti urbani. Alcune regioni, tra le quali l’Emilia Romagna, sono più virtuose sui controlli delle emissioni e cercano di disincentivare con vari progetti di mobilità sostenibile il trasporto privato.
E oggi la via verso la sostenibilità ambientale passa sempre più attraverso la resilienza, ovvero la capacità non solo di prevenire e contenere con interventi mirati i cambiamenti climatici, ma anche di adeguarsi alle loro conseguenze, sviluppando “piani di adattamento” che prevedono misure concrete per rendere le città meno vulnerabili e in grado di reagire ai cambiamenti climatici. Un impegno comune che diventa un messaggio di speranza anche per la qualità dell’aria che respiriamo e per il nostro futuro ambientale.
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03 dicembre 2015
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