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Ripartire. Sì ma in modo sostenibile

Lo sviluppo sostenibile è imprescindibile per la ripresa. Ascolta il podcast con l'intervista esclusiva a Stefano Laporta, presidente dell’Ispra e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente

L’emergenza sanitaria di CoVid-19 ha in parte oscurato l’altra emergenza, ben più profonda e di più lunga durata, che sta segnando in modo altrettanto indelebile i nostri tempi e il nostro futuro: la crisi ambientale.

Se dalla chiusura delle attività economiche nei tempi di lockdown è venuto un miglioramento delle condizioni ambientali - abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini delle acque pulite del fiume Po e dei cieli tersi in Val Padana - la sfida oggi è far sì che tali condizioni non rimangano transitorie, ma diventino socialmente sostenibili. Lo afferma Stefano Laporta, presidente dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), secondo cui dalla crisi economica indotta dall'epidemia di CoVid-19 si può uscire o tornando al modello di sviluppo economico precedente alla crisi oppure approfittare della cesura per introdurne uno nuovo e più sostenibile.

Il tema della sostenibilità rappresenta quindi l’opportunità per la ripresa del Paese e del pianeta. Non è più solo un’opzione ma una necessità e le nostre economie, società e stili di vita devono diventare più sostenibili e resilienti.


La “ripartenza” riceve un nuovo e ambizioso impulso dalla Commissione europea anche grazie allo European Green Deal, un accordo che consente di trasformare l’Unione in un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse, verde e competitiva, oltre a proteggere i cittadini dalle pressioni legate all’ambiente e dai rischi per la salute e il benessere.

Un obiettivo ambizioso ma non impossibile, a patto che si mettano in campo misure più coraggiose di contrasto alle minacce ambientali. E serve un nuovo modello economico basato sullo sviluppo ambientale e culturale. Ancora più incisive dovranno essere le politiche di contrasto al riscaldamento globale: occorrerà quindi incrementare le energie rinnovabili, tutelare le biodiversità e sviluppare l’economia circolare.

Ed inoltre, non ultimo per importanza, la trasformazione deve essere non solo industriale ed economica, ma anche culturale. Abbiamo tutti compiti importanti e sfide ambiziose per accompagnare il Paese verso quello sviluppo sostenibile che è l’unica strada da percorrere per il rilancio economico e sociale.

Per maggiori informazioni:

www.isprambiente.gov.it/it

26 ottobre 2020

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