L'umanità ha contratto numerosi debiti nei confronti dell'ambiente sotto vari aspetti, anche sanitari. Ascolta il podcast
Gli eventi estremi sono il campanello d'allarme di un'emergenza globale che impatta sulla salute: sono necessarie nuove strategie per salvaguardare milioni di individui, a cominciare dagli anziani e dai "fragili". Ascolta il nostro podcast con l’epidemiologo Paolo Vineis
Ne abbiamo parlato con Paolo Vineis, epidemiologo ambientale e docente presso l'Imperial College di Londra
Lo stato di salute di una popolazione dipende anche dalla interrelazione di clima, ambiente, scelte economiche ed esposizione agli agenti ambientali, determinando l'insorgenza e la distribuzione delle malattie.
È del tutto evidente che l'umanità si sia largamente indebitata con l'ambiente – spiega Paolo Vineis, epidemiologo ambientale e docente presso l'Imperial College di Londra – ed i debiti contratti riguardano tanti aspetti, a partire da quelli sanitari.
Il cambiamento climatico ha molteplici effetti sulla salute, molti dei quali probabilmente non sono ancora stati identificati. Tra i più noti vi sono quelli diretti, come le morti premature da ondate di calore o da alluvioni, oppure quelli indiretti come la diffusione di malattie infettive da cambiamento di habitat dei vettori come le zanzare.
Che ci sia un legame fra la salute umana e le temperature è evidente durante l'inverno: tutti sanno quanto il freddo favorisca la diffusione del raffreddore, del mal di gola, dell'influenza e, quando va peggio, magari della polmonite e anche del Covid.
Ma anche la stagione estiva con ondate di calore sempre più intense e frequenti provoca danni, specialmente fra le persone anziane e le persone fragili.
Crescono anche le disuguaglianze sull’accesso alle cure in campo sanitario, tra minore accesso alle cure e diagnosi tardive, che hanno come effetto differenti livelli di mortalità tra le classi sociali. E l’Italia non è esente da tale processo, anzi.
Anche la perdita di biodiversità ha effetti nocivi sulla salute, in quanto la biodiversità svolge una funzione "cuscinetto" sulla possibilità di "salti di specie" da parte di nuovi virus emergenti. La presenza nell'ambiente di una molteplicità di specie, e la varietà genetica entro singole specie, riduce infatti la probabilità che si selezionino ceppi virali capaci di arrivare all'uomo. E purtroppo la perdita di biodiversità ci sta portando proprio nella direzione opposta.
Dovrebbe quindi essere attuata una incisiva e rapida azione di mitigazione, cioè di abbattimento delle emissioni di gas serra, come previsto dalle Conferenze delle Nazioni Unite, ma anche un incremento dell'adattamento delle popolazioni alle condizioni create dal cambiamento climatico.
È necessario intraprendere un ampio spettro di azioni a tutti i livelli, da una modifica dei consumi, per esempio riducendo i consumi di carne e praticando un uso meno esteso dell'automobile, alla produzione di energia, attraverso l'eliminazione del carbone e la sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili. Occorrono investimenti ingenti, i cui risultati ambientali ed economici saranno visibili solamente nel medio-lungo periodo.
22 aprile 2024
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